venerdì 30 settembre 2011

Depression

Se potessi mi prenderei a schiaffi da sola.
8 chili. 8 chili. 8 chili il risultato della mia orribile estate. 
Vorrei urlare dalla disperazione. Come è possibile che io mi sia ridotta così?!?!?!?! Mi hanno tolto la bilancia per un mese e mezzo e come risultato ora sono una balena.
Ieri non mi si allacciavano i jeans che a inizio giugno mi andavano larghi, così come una delle mie cinture preferite. Ho davvero toccato il fondo credo.
Eppure correvo ogni giorno, mi imbottivo di pillole, non mangiavo altro che verdure.
La mia amica C sostiene che sia per l'organismo sballato. Io penso semplicemente che sono una fallita. E la colpa di questo fallimento principalmente è mia.
Sono una palla. Giuro che tutto questo cambierà.

mercoledì 22 giugno 2011

I might be Crazy.

Ogni volta che visito i miei blog preferiti mi ripropongo di scrivere qualcosa. Ma in effetti lascio sempre che la pigrizia abbia la meglio.
Sono stanca. Ma sto meglio. Nel senso sbagliato.
Dovrei stare meglio perché ho smesso di vomitare (autoconvincimento derivato dal fatto che l'ultima corsa in bagno è avvenuta due settimane fa), meglio perché mangio regolarmente.
E invece non mangio. E sto meglio.
Ma la cosa più triste e sbagliata è che sto meglio perché sono lontana da casa. Sono via da una settimana e mezza e mi sento felice. Non mi manca la mia famiglia e parlare per pochi minuti al telefono con loro mi sembra un supplizio eterno. In un certo senso mi sento sollevata.
Ho perso tutti quei chili che mi avevano fatto riprendere i miei il mese scorso. 
E stavolta temo che non mi fermerò. Sono stanca di fermarmi e non arrivare mai in fondo.
Ti fermi un attimo e la felicità scivola via, sempre più lontana.

sabato 9 aprile 2011

Start over

Meglio direi. 
Sono riuscita a ridurre le corse al bagno. Almeno a due alla settimana. 
Non riesco a esprimere tutto il sollievo che provo. 
Salto i pasti solo due o tre volte a settimana, per il resto mangio verdura o pesce. Di più non riesco a fare: già così i miei nervi sono messi a dura prova.
A partire da oggi mancano due mesi alla mia partenza per l'Inghilterra seguita subito dopo da quella per la Sardegna. 
Oggi guardandomi allo specchio stavo male: sono flaccida e grossa come una balena.
Quindi ho deciso che da oggi in poi seguirò anche un programma di fitness in palestra.
Non posso presentarmi in costume con questo corpo, sarei l'unica balena tra le ragazze della compagnia.
I 55 kg sono lì che mi aspettano. Non devo perderli di vista nemmeno un secondo. Devo dimagrire.

sabato 26 marzo 2011

Incongruenze

Le persone sono cieche talvolta, e restano cieche nella loro convinzione anche quando la verità viene sbattuta loro con violenza davanti agli occhi.
I miei a quanto pare riconducono le colpe del mio essere "problematica" alle mie cattive compagnie. Peccato che non risulti loro chiaro che le uniche volte in cui mi sento da schifo, depressa e irascibile sono i momenti solitamente passati tra le mura domestiche. 
Quando sto con la mia amica non sento alcun bisogno di vomitare. O pensare a cosa sto ingurgitando. 
Riesco a sentirmi quasi normale. Ma anche lei ha problemi di questo genere, forse per questo siamo così affini. 
Ognuna di noi due rispetta lo spazio dell'altra, ma interiormente capisce la sofferenza altrui così simile alla propria che ci lega. 
I miei genitori tentano di invadere rumorosamente e pretenziosamente la mia intimità, i miei pensieri, il mio spazio: ma il loro è il desiderio di avere il controllo, di fare in modo e assicurarsi che ciascuno senta ciò che è previsto che senta. Perché nella mia famiglia non ci si può sentire diversi, o arrabbiati o in disaccordo. No, questo rovina l'idea che si sono fatti e che perciò corrisponde al giusto. Non c'è il diverso, ma solo lo sbagliato.
Io non ho mai detto quello che penso, non amo parlare di me stessa, men che meno con loro. Soprattutto con loro.
E molto spesso mi odio. Perché non riesco ad arrivare a quegli ideali che si prefiggono per me, non sono all'altezza della loro aspettativa, non riesco a sopportare il peso della pressione che ne deriva.
I miei nervi non si sono temprati con il tempo: sono il risultato di 17 anni di delusione. 
Fragile, isterica, soggetta facilmente a crisi d'ansia.

giovedì 24 marzo 2011

Follies..

Periodo di sfollo. 
Non lo so. Forse perché la primavera è nell'aria o per altre stupidaggini simili.
In realtà se devo essere sincera è molto piacevole. Tutte le mattine dal mio banco posso vedere il pesco dei giardini accanto alla mia scuola fiorire lentamente e stagliarsi contro il cielo, superbo. 
La primavera mi confonde. Non so se sentirmi felice perché la natura attorno a me rinasce o malinconica perché io non posso fare altrettanto, anzi, io sto andando in letargo.
In questi giorni non mi riconosco quasi: la ragazza isterica che vomitava dopo ogni pasto e studiava come una disperata, nutrita dalla caffeina è quasi scomparsa. Sono apatica. 
Non mi alzo più alle due del mattino per ripassare. E nemmeno ne ho voglia. I miei voti stanno subendo un rapido declino, ma il mio lato perfezionista non ha ancora protestato per questo cambiamento.
Mangio. Mangio tantissimo. E non me ne capacito. Solo che non ne posso fare a meno: ho degli attacchi di fame improvvisi e fortissimi (l'altra mattina ho mangiato da sola 4 filoni di pan dolce all'uvetta, e purtroppo li ho tenuti nello stomaco), ma non riesco a vomitare. Mi fa male lo stomaco. 
Credo di essere pazza. O forse la mia è solo un'altra scusa. 

martedì 22 marzo 2011

Good may come from evil: I'm still waiting.

Da quanto non scrivi? troppo.
Sei felice di ricominciare? Ne ho bisogno.
Vomito? ancora.
Spesso? Non quanto prima.
Genitori? Silenzio codardo.
Perso peso? Sì, non so nemmeno io come.
Adesso come stai? Vorrei scomparire.
Un mese e nulla è cambiato. Pensavo che l'incidente del mese scorso avrebbe segnato una svolta nella ia vita. Ho passato notti insonni a cercare di capire come affrontarli. Ma lo scontro non è avvenuto. 
Penso che siano convinti che smetterò da sola di farmi del male. Oppure hanno già rinunciato: ricordo che mio padre quando ero piccola dopo tre o quattro rimproveri mi lasciava abbuffare in pace, perdendo ogni speranza di fronte alla mia testardaggine. 
E in fondo sono sempre io, quella piccola bambina che si abbuffava e cercava nel pezzo di pane qualcosa che nemmeno lei sapeva cosa fosse, ma di cui aveva un bisogno disperato. La piccola bambina adesso usa altri metodi però. 
Sempre io, con troppi chili di troppo,qualche delusione in più da sopportare e l'ossessione per la magrezza.

domenica 20 febbraio 2011

La quiete prima della tempesta

E' successo quello che speravo non dovesse mai accadere. Mia madre l'altra sera è entrata in bagno e mi ha colta esattamente nel momento in cui stavo rimettendo la cena.
E' stato orribile. Peggio delle scenate isteriche, avrei preferito mille volte che mi sgridasse, mi picchiasse o se la prendesse con me. Invece ha semplicemente sbarrato gli occhi, si è messa la testa fra le mani e ha iniziato a piangere. Mia madre piangeva. E mi chiedeva dove aveva sbagliato.
E io ero una sorta di automa. Non riuscivo a sentire niente. Il vuoto totale.
L'ho abbracciata, ma è stato un abbraccio meccanico. Quanto i miei tentativi di consolarla.
Le ho promesso che non lo rifarò mai più. E sono una bugiarda.  Sono due giorni che non vomito e già mi sento uno schifo. Sto letteralmente andando fuori di testa.
Ho una gran paura, perché adesso mi sento controllata: ha cominciato farneticando di ricovero, ma nessuna delle due ha più affrontato l'argomento da venerdì. Facciamo finta di niente, come se nulla fosse accaduto.
Ma io, se da una parte mi sento sollevata per questo (non amo il confronto con i miei), dall'altra ho una paura folle.  Non voglio essere rinchiusa da qualche parte, non voglio ritornare dalla psicologa, la odiavo.
Ho paura, ma non so con chi parlare, a chi chiedere aiuto. Le uniche persone che lo sanno ora sono due mie amiche entrambe con disordini alimentari e una delle mie insegnanti che mi ha praticamente tirato fuori la verità a forza.
Non so cosa fare. Non me la sento di affrontare i miei, ma d'altra parte vivere nell'incertezza mi sta uccidendo i nervi.

martedì 15 febbraio 2011

Under pressure

Questo weekend sono stata bravissima, solamente sabato sera. Purtroppo ieri non è andata altrettanto bene, dato che ho saltato il pranzo e ho vomitato la minestra che avevo mangiato a cena, ma oggi nemmeno una volta! Ho tenuto tutto nello stomaco. 
Non lo avrei mai creduto, ma il trattenermi dal farlo mi costa un certo sforzo. Oggi più che mai. E il pensiero è come un chiodo fisso. Per questo sono particolarmente stanca e in ansia per il peso che sento allo stomaco.
Ma devo resistere. Io non voglio concludere il resto dei miei giorni sulla tazza del water con due dita in gola. Resisterò finché posso.
Sono solo un po' più triste del solito, forse perché in casa mia le comunicazioni sono scese ai livelli minimi mai toccati e tra poco devo sostenere degli esami. Il vomito era una sorta di valvola di sfogo.
Sono troppo sotto pressione. 
Sarebbe bello chiudere semplicemente gli occhi e staccarsi da tutto. Dormire e forse sognare per una volta e far finta che tutto vada per il meglio..

P.S. Dony, la musica di Enya che hai messo come sottofondo è meravigliosa: leggere le tue parole con quella colonna sonora mi ha fatto davvero sentire invincibile nei miei propositi :)!

sabato 12 febbraio 2011

I Don't Wanna!!

Insomma... Non è stata una gran settimana.
L'unica cosa positiva che posso affermare con certezza è che sto dimagrendo.
Lo vedo, lo vedo. Ma non mi peso. Voglio pesarmi un giorno e avere la soddisfazione di veder comparire il calo vertiginoso sulla bilancia. 
I miei giorni si alternano tra digiuni e vomito: ho promesso a me stessa che nei giorni di digiuno tenterò di evitare il vomito come rimedio all'unico pasto che sarò obbligata a consumare. Ma ho idea che già questa sera nel bagno di mia zia risuoneranno i conati.
Io personalmente odio le riunioni di famiglia: lo sguardo di mia nonna è il giudice più severo. Lei non mi lascia passare nulla: ogni volta che infilo in bocca qualcosa mi guarda truce e scuote la testa. E allora corro in bagno.
Ultimamente, sconsolata, mi dice quando mangio: "Perché ti fai del male da sola?".
 Ma questo è ancora gentile da parte sua, ho sentito di peggio da lei.
Nessun dubbio a questo punto che io sia cresciuta con le pare mentali sul cibo. 
E stasera pizza. Come diavolo faccio, me lo dite? Io non posso mangiare una pizza nella stessa stanza di mia nonna. Anzi, io non posso proprio mangiarla la pizza. Vomito o non vomito? Tanto so già come va a finire..
Che dilemmi, meglio che vada a vestirmi...

lunedì 7 febbraio 2011

"I hate them. But I want them. And I hate wanting them."

E' curioso come l'animo umano possa sopportare dolore, sofferenza, lacerazioni, possa essere ridotto a brandelli, dilaniato, eppure continuare, sebbene malconcio, a sopravvivere.
Si può spezzare l'animo? A volte lo credo. Come fosse una corda tesa. E se aguzzi l'orecchio puoi sentire lo schiocco della fune che si spezza.
I miei genitori non mi hanno rivolto la parola per tutto il weekend. Io non so più cosa vogliano da me. Non riesco ad essere la figlia perfetta che vorrebbero. Fallisco continuamente.
Ma ogni volta mi spronano, si illudono che possa arrivare in qualche modo a quei traguardi che si prefigurano per me. 
Li odio. Ma allo stesso tempo dipendo da loro. E odio essere dipendente da loro.
Ogni volta che non sono all'altezza e sento i loro sguardi che tentano di giustificare in qualche modo il mio fallimento, negando l'evidenza, sento che c'è una parte di me che urla, ben nascosta dietro l'indifferenza. Urla. Continua a urlare disperata, ma nessuno la sente.

giovedì 3 febbraio 2011

Sprazzi di felicità..

A volte capitano. Non durano quanto vorresti, ma lasciano un bel ricordo. E una piacevole sensazione di euforia, leggerezza.
Sarebbe bello poterli vivere tutti i giorni. Ma forse li possiamo apprezzare meglio proprio in qualità della loro rarità.
Adesso volo come un palloncino nel cielo.. I problemi che mi attendono a terra possono continuare ad aspettare. Almeno per qualche ora..

lunedì 31 gennaio 2011

Sempre in bilico.

La mia vita comincia seriamente a preoccuparmi... Un tasto rewind premuto continuamente. 
Ogni giornata si sussegue uguale, monotona, con gli stessi rituali, le medesime, le medesime liberazioni.. Una sorta di sequela infinita. Mangio, vomito, mangio, e vomito ancora. Ormai non riesco a smettere. Le mie dita sanguinano. Ma molto spesso mi capita di chiedermi perché io sia così folle da condannarmi a tutto questo. Qualcuno di voi ha trovato un senso in quello che si sta facendo? Io no.
Eppure non riesco a smettere. La parte impulsiva, ansiosa e fissata di me vince sempre. Ma forse sono io che non voglio smettere? Non farò l'ipocrita come qualche ragazzina che scrive sui blog inneggiando questo stile di vita (se così si può definire) : non c'è niente di poetico, niente di esaltante nel cacciarsi due dita in gola sulla tazza del cesso. Almeno per me. Solo la momentanea liberazione da un peso e l'immediata paura che ne segue, del prossimo boccone. 
Quello che voglio dire è che non credo ci sia nessuno a questo mondo che sogna una vita del genere. Allora io che ci faccio sempre in bagno? 
Sono molto noiosa, lo so... Ma scrivere mi aiuta a dare una parvenza d'ordine ai miei pensieri.
Grazie Dony e Cilliewhite, avete sempre il tempo di lasciare una parola di conforto per questa ragazza confusa!

venerdì 28 gennaio 2011

Quando pensavi di aver raggiunto il fondo..


Oggi sto tanto male. Un mio compagno di scuola è in coma da ieri sera. E' stato investito da un auto mentre andava in bicicletta. E probabilmente non ce la farà. Stanno già pensando di donare gli organi. Sorge spontanea la domanda a questo punto: Dio, tu dove sei in questo momento? Stai guardando quaggiù? C'è un ragazzo di 18 anni che sta morendo in questo momento: aveva tutta la vita davanti, la maturità, tanti amici, un futuro, tante esperienze da provare.. Perché lo hai fatto? 
Mi sono abbuffata e ho vomitato tutto. Ma per una volta sento di non essere io quella mostruosa.


mercoledì 26 gennaio 2011

Life sucks..





Oggi ho avuto problemi a scuola a causa di un professore poco affidabile che ha pensato bene di farci fare un test su un argomento che aveva decretato non essere da studiare. E mentre piangevo dopo aver eseguito il compito, per la frustrazione di essere stata alzata tutta la notte per studiare il programma dell'intero anno che su cui doveva essere il test, qualcosa dentro di me mi diceva che era colpa mia e solo mia. Non avevo dato abbastanza. Io ero il problema! Io ero un fallimento. A pensarci ora, mi sembro una stupida.

Mi ero ripromessa con tutte le mie forze che non avrei vomitato. Ma è già la terza volta che lo faccio in due giorni. Mi ossessiona quasi quanto un sogno che continuo a fare in questo giorni: sono in un lettino troppo piccolo per me, sono enorme! E i miei genitori continuano letteralmente a ingozzarmi, a ficcarmi in bocca cibo, mi costringono a ingerire quantità assurde di ogni cosa. A questo punto mi sveglio quasi sempre piangendo.
Non so più che fare. Sento che la mia vita scivola via velocemente, il tempo scorre mentre io tento inutilmente di afferrare qualche brandello di istante per conservarlo, farlo mio.. Ma le mie mani non riescono a trattenere nulla.. 

domenica 23 gennaio 2011

Riprenditi!

Chissà perché finiamo sempre per aspettarci di più dagli avvenimenti, dalle persone, dalle situazioni, dalla vita.. E rimaniamo quasi sempre immancabilmente delusi. Ma dopo la prima volta una dovrebbe capirlo, no? Perché continuare a illudersi che sarà meglio? 
Sono stata a due feste diverse ieri sera, una più noiosa dell'altra. Non mi sono divertita. Non è stato bello rivedere le persone. Mi sono sentita a disagio, come se stessi perdendo del tempo. Ma ero fiera di me stessa perché io non toccavo cibo e gli altri si ingozzavano come maiali. E' stata la prima volta in sei mesi che sono uscita di casa. Costretta, perché i miei genitori si sono accorti che ormai non ho più amiche e le poche amicizie che mi rimangono sono gestite telefonicamente. Non esco più. Ma è normale quando vorresti sprofondare per la vergogna di essere così come sei. Là fuori tutti giudicano, tutti osservano: sono come avvoltoi pronti ad infierire su ogni tuo difetto. E allora perché dovrei uscire? Perché sottopormi a queste torture? Nella mia cameretta io sto benissimo da sola. Non c'è nessuno di cui debba preoccuparmi, nessuno con cui fingere che tutto vada bene e che io sia felice.
Insomma, un po' tutti si sono accorti delle mie stranezze ormai, ma non ci posso far nulla, anche a costo di sembrare maleducata. La mia amica si è arrabbiata tantissimo perché sono mesi che non entra in casa mia e che non usciamo più assieme dato che ogni volta ho la scusa pronta: ma come faccio a dirle il vero motivo per cui non posso più farmi vedere in giro? Come le racconto delle serate passate in bagno a vomitare? Oppure dei lunghi digiuni? Lo sospetta, ovviamente. Anzi, lo sa per certo. Ma fa finta che il problema non esista, così come lo fanno i miei genitori. Sono io che mi devo sforzare di cambiare? A qualcuno interessa davvero?

giovedì 20 gennaio 2011

Spaccare il mondo

Accidenti, che nervi... Sono al terzo giorno di digiuno e la bilancia segna sempre lo stesso maledetto peso. Senza nemmeno un grammo di meno. Niente da fare. Sono condannata all'obesità.
E inoltre ho anche un raffreddore pazzesco. Di quelli che ti tolgono la voglia di fare qualsiasi cosa. Peccato che ho una verifica di filosofia che mi aspetta Sabato. E una montagna di arretrati da studiare.
Ora mi manca solo una colite e vado fuori di testa definitivamente.
Vorrei solo addormentarmi e non svegliarmi più.. Ma c'è di peggio: mio padre ieri sera mi ha visto mesta mesta sul divano, si è avvicinato e mi ha ficcato in mano un CD, dicendomi "Ecco tesoro, questo contiene un programma di dimagrimento di un dottore molto bravo.. E' ora che perdi un po' di peso.."
Vi lascio immaginare la mia faccia.. :(!

martedì 18 gennaio 2011

Sensazioni

Avete mai provato l'angosciante sensazione di essere osservate in tutto ciò che fate? Mentre aspettate ala fermata dell'autobus, mentre entrate dal portone della scuola, quando fate il vostro ingresso in classe, mentre uscite a pranzo con le amiche e tutte notano che voi non prendete nulla, ma continuano in silenzio a guardarvi. Senza commentare. 
E allora in quei momenti io avrei tanta voglia di correre via. Scappare. Oppure potermi coprire con qualche abito in più rispetto ai miei soliti. Perché mi accorgo improvvisamente che la montagna di vestiti non è abbastanza per coprirmi e nascondermi. Mi accorgo che non sono pronta ad affrontare il mio riflesso nelle vetrine del centro. Non sono pronta a soffocare il sentimento di angoscia e invidia che mi consuma quando guardo le altre ragazze che al mattino si dirigono a scuola come me, tutte perfette e tutte magrissime.
E io sono una macchia informe che si aggira per la strada furtivamente, per non dare ulteriormente nell'occhio con la mia ingombrante presenza.
Oggi è stato uno di quei giorni in cui ho avvertito questa sgradevole sensazione per tutto il tempo e ovviamente cosa ho fatto? Esatto. Mi sono buttata sul cibo. Come mio solito. 
E ora rimugino una scusa per saltare il pranzo domani, con due pillole nello stomaco e una camomilla.
Sto meditando seriamente l'ipotesi di comprare dei lassativi. Con questi pensieri poco rassicuranti vi lascio, sperando che la vostra sia stata una giornata migliore.
Un bacio

sabato 15 gennaio 2011

Che strano..

Oggi è stata una giornata normale. Tenendo conto che la maggior parte della settimana trascorre in tristezza, questo è un bene. Sono stata un po' ovunque tranne che a casa a dire il vero. E anche questo è un bene. 
Questa settimana di ripresa l'ho consacrata al digiuno. Sono arrivata a dire ai miei che mi fermavo fuori a pranzo con le amiche pur di non mangiare. E tuttavia almeno un pasto al giorno l'ho fatto.
Che tristezza. Anche perché mi rifiuto di ricorrere al vomito. Piuttosto sopporto i crampi.
La settimana prossima ci sarà il diciottesimo di due mie carissime amiche e ci sarà anche C., la ragazza che per tutto il periodo delle medie mi ha presa in deriso e umiliato per il fatto che assomigliavo a una balenottera. Non che ora sia diverso, ma ci tengo comunque a perdere almeno altri 3 kg prima della festa. Così non sarò come al solito la ragazza obesa tra le fotomodelle. In fondo quanto può essere difficile? Auguratemi buona fortuna! Un bacio

mercoledì 12 gennaio 2011

Se solo potessi iniziare meglio..

Avevo pensato un milione di possibili inizi, tutti migliori di quello che sto per scrivere.. Eppure l'unico scritto che riesco a produrre assomiglia ad una lagna deprimente.
Ho appena inghiottito due pillole a stomaco vuoto. E' stupido ma devo metterlo per iscritto, altrimenti mi sembrerebbe troppo irreale. 
Avevo promesso che non avrei pianto, perché sono forte. E non ho pianto. Ma avevo bisogno comunque di qualcosa che vagamente mi distraesse dalla tristezza accumulata durante la serata. Credo che Leopardi avesse ragione... La felicità è una sensazione profondamente illusoria.
Così ecco scritto il mio primo post. E non so il perché dei miei gesti. Forse scrivere mi aiuterà a riordinare i pensieri e rinsavire dalla mia follia.