In realtà se devo essere sincera è molto piacevole. Tutte le mattine dal mio banco posso vedere il pesco dei giardini accanto alla mia scuola fiorire lentamente e stagliarsi contro il cielo, superbo.
La primavera mi confonde. Non so se sentirmi felice perché la natura attorno a me rinasce o malinconica perché io non posso fare altrettanto, anzi, io sto andando in letargo.
In questi giorni non mi riconosco quasi: la ragazza isterica che vomitava dopo ogni pasto e studiava come una disperata, nutrita dalla caffeina è quasi scomparsa. Sono apatica.
Non mi alzo più alle due del mattino per ripassare. E nemmeno ne ho voglia. I miei voti stanno subendo un rapido declino, ma il mio lato perfezionista non ha ancora protestato per questo cambiamento.
Mangio. Mangio tantissimo. E non me ne capacito. Solo che non ne posso fare a meno: ho degli attacchi di fame improvvisi e fortissimi (l'altra mattina ho mangiato da sola 4 filoni di pan dolce all'uvetta, e purtroppo li ho tenuti nello stomaco), ma non riesco a vomitare. Mi fa male lo stomaco.
Credo di essere pazza. O forse la mia è solo un'altra scusa.
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